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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Un'analisi da Griffith a Spielber di Minority   
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Autore Un'analisi da Griffith a Spielber di Minority
gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 16:23  
Il cinema come espressione artistica ha dei mezzi limitati. Secondo De Bendetti soffocati.
L’obbiettivo è un occhio che vede molto stretto, coglie il tutto mediante fessure senza potersi allargare oltre, Una scena, infatti, non è altro che una fetta di realtà circoscritta. Sta a noi , a questo punto, realizzare una dimensione interpretativa osservando il montaggio che ricrea con la successione nel tempo anche l’estensione dello spazio.
A mio parere fu proprio Griffith il primo ad escogitare mezzi per tradurre la narrativa in un altro linguaggio, quello cinematografico appunto.
Fu il primo ad uscire dagli schemi classici inserendo per primo elementi presi dalla natura, pioggia, vento, tempeste.Ne segue, scusate l’insistenza, l’angoscia, il dramma trasfigurati nei simboli atmosferici.
Sempre Griffith capisce l’importanza del primo piano come mezzo per enfatizzare i particolari emotivi, un modo metaforico di rendere “il senso della situazione” e la metafora, se ha senso è inevitabilmente poesia.
Nel cinema moderno invece abbiamo fatto un salto indietro, perché sebbene i mezzi tecnici siano in continua evoluzione, ancora adesso l’obbiettivo, soprattutto nei film catastrofici si riduce alla semplice descrizione documentaristica tralasciando, cosa gravissima, l’aspetto narrativo tradotto nel linguaggio cinematografico.
Come dire? Gli autori, a volte ci obbligano a tornare spettatori passivi, perché manca da parte loro lo sforzo di “escogitare”.
Minority Report è emblematico da questo punto di vista. Per quanto riguarda me, Gian Marco, il film non dipinge niente, non si avvantaggia degli aspetti della prospettiva (e questo l’avevo già fatto notare nel mio post).
Questi “autori” mascherano la mancanza, voluta, di innovazione di contenuto, aggredendoci con colori e situazioni oserei dire “imbarazzanti”. Molto cinema moderno si avvale della facoltà di essere statico, senza più usare la plasticità del suono, del colore, dell’illusione.(vedi Muccino).
Aspetto commenti!



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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 09-03-2003 16:28  
quote:
In data 2003-03-09 16:23, gmgregori scrive:

Questi “autori” mascherano la mancanza, voluta, di innovazione di contenuto, aggredendoci con colori e situazioni oserei dire “imbarazzanti”. Molto cinema moderno si avvale della facoltà di essere statico, senza più usare la plasticità del suono, del colore, dell’illusione.(vedi Muccino).
Aspetto commenti!





Non potrei essere più d'accordo ...
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 16:47  
Tra l'altro Ridley Scott aveva attinto dallo stesso autore.
Nato a Chicago, californiano d'adozione, Dick ha lasciato 36 romanzi e 5 raccolte di racconti. Una produzione da cui, dopo il boom di Blade runner, il cinema continua ad attingere: oltre a The Impostor e a Minority Report, sono tratti da sue opere due pellicole di successo come Atto di forza (con Arnold Schwarzenegger, 1990) e Screamers (con Paul Weller, 1995). Insieme a due titoli meno noti: Barjo (1992) e Drug taking and the Arts (1994). Un connubio che, a vent'anni dalla morte, sembra più saldo che mai.


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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 09-03-2003 20:22  
quote:
In data 2003-03-09 16:23, gmgregori scrive:
Il cinema come espressione artistica ha dei mezzi limitati. Secondo De Bendetti soffocati.
L’obbiettivo è un occhio che vede molto stretto, coglie il tutto mediante fessure senza potersi allargare oltre, Una scena, infatti, non è altro che una fetta di realtà circoscritta. Sta a noi , a questo punto, realizzare una dimensione interpretativa osservando il montaggio che ricrea con la successione nel tempo anche l’estensione dello spazio.



non so forse sono una pazza visionaria e mi tirerò contro mooolte critiche,ma secondo me il cinema è l'esatto contrario,si sceglie di riprendere solo una parte della realtà, non perchè non si riesce a filmare "tutto",anche in un libro o in quadro non c'è tutta la realtà che ci circonda, credo che per l'uomo sia impossibile trattare le realtà in toto con qualsiasi modo di esprimenrsi,credo che neanche si può conoscere capire o esperire la Realtà intera,mi spiego meglio,per quanto riguarda il cinema credo che si riprenda solo una parte della realtà perchè si vuole porre attenzione sul significato,il contenuto,l'aspetto di quella porzione di mondo,e che si usino simboli e metefore per sopperire a meancanze dell'uomo non a quelle dei linguaggi da lui inventati,almeno non direttamente,e credo che in ogni film,anche il più brutto si può cogliere un micro messaggio...
A me minority report è piaciuto,l'altro giorno l'ho rivisto e confermo la mia idea,non mi sembra banale,ne povero di spunti,magari si può dire che ci sono troppi accenni a cose poi non trattate interamente,ma spunti ce ne sono almeno per quanto riguarda la narrazione,(il libro da cui è "tratto" non l'ho letto qindi è un giudizio da semplice spettatrice)a livello tecnico linguistico non posso giudicare,dovrei rivederlo ancora sono un po' lentuccia..e quando guardo un film mi perdo prima nella trama e non riesco a scindere tutti gli elementi e gudicarli...immagino che dovrei impararlo..

Sul fatto che esistano molti registi oggi che hanno l'espressività di un calzino non ho nulla da obbiettare
peccato



[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 09-03-2003 alle 20:24 ]

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 20:54  
La prima frase sulla limitazione si riferisce al tramite tecnico. in realtà il mio post esalta le possibilità creative di quest'arte polemizzando su certi aspetti del cinema moderno che usa l'impatto visivo come uno e uno solo.Pura estetica.
La mia è una analisi piuttosto generale. Ovviamente se dovessimo parlare dell'Inferno di Chabrol il discorso cadrebbe sul montaggio e la fotografia, ottimizzate al fine di trasmettere la stessa ansia che il protagonista nutre per la vita coniugale. Nel cinema spesso l'ossessione viene tradotta col montaggio, veloce e frenetico. (Fight Club è un buon esempio).

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Ponyboy scopre che giudice e udienza sono diversi da come si aspettava, che Darry e Soda provavano sentimenti che non conosceva, e che forse un certo tema non è impossibile da descrivere.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 09-03-2003 alle 22:42 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 09-03-2003 21:14  
beh è vero i mezzi oggi permettono grande spettacolarità,spesso fine a se stessa,ma proprio come dici tu,per mostrare i diversi stati d'animo dei personaggi o atmosfere generali del film ci sono diversi modi,è evidente anche che prima,quando questi nuovi mezzi per effetti speciali non c'erano,i cineasti dovevano spremersi le meningi per arrivare all'effetto voluto(pensa a Melies o a Murnau ,Lang e gli espressionisti tedeschi tanto per citare i primi periodi in cui i mezzi erano ancora tutti da scoprire e sperimentare),oggi questa facilità dei mezzi impoverisce le idee,la sintesi delle due cose sarebbe la via migliore,ma spesso quando le cose si presentano facili ci si adagia,o forse si è scoperto già tutto?oppure si stanno indirizzando male le nuove conoscenze?
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 09-03-2003 22:41  
Un'altra cosa. Cosa ti ha particolarmente colpito di Minority? I particolari che ti hanno affascinato(astenersi bellezza fisica attore).
Ma non credo che tu possa accennare a qualcosa del genere!

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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 10-03-2003 23:17  
quote:
In data 2003-03-09 22:41, gmgregori scrive:
Un'altra cosa. Cosa ti ha particolarmente colpito di Minority? I particolari che ti hanno affascinato(astenersi bellezza fisica attore).
Ma non credo che tu possa accennare a qualcosa del genere!




mi ha intrigato la trama.Il sistema di prevenzione del crimine,il fatto se sia o meno giusto arrestare qualcuno che non ha ancora commesso il reato,se sia o meno giusto tenere quei tre poverini in quella vasca per aiutare la società impedendo loro di vivere normalmente,che è poi un interrogativo che si può allargare a tutte le nuove sperimentazioni nell'ingegneria genetica e campi simili,ovvero dove si è disposti ad arrivare per il progresso e il sapere.
Il fatto che la corruzione nelle alte sfere può essere sempre nascosta...fino a quando i nodi non vengono al pettine(nei film succede... ),e che sempre fatte le regole,anche le più rigide, si possono aggirare(vedi trapianto delle pupille...).
Mi è piaciuta la recitazione della precog,anche cruise non è stato male..dopotutto non era difficile...il film non è fatto male,si lascia vedere,per una serata senza pensieri è un buon film!c'è suspence,azione,un minimo di sentimento,un minimo di riflessione e alla fine i buoni vincono che vuoi di più?
non è chiaramente un film indimenticabile,ma non mi è dispiaciuto per niente,forse devo leggere il libro da cui è tratto però...
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 10-03-2003 23:19  
ah..comunque cruise è un gran bel ragazzo...

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-03-2003 23:56  
quote:
In data 2003-03-10 23:19, ilaria78 scrive:
ah..comunque cruise è un gran bel ragazzo...



Che delusione!
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 11-03-2003 00:04  
quote:
In data 2003-03-10 23:56, gmgregori scrive:
quote:
In data 2003-03-10 23:19, ilaria78 scrive:
ah..comunque cruise è un gran bel ragazzo...



Che delusione!



ma no dai perchè delusione?
anche brad pitt è un bel ragazzo,keanu reeves e via dicendo..mica vuol dire che vedo un film per la loro presenza...anche se poi l'occhio vuole la sua parte...
scherzo naturalmente!!!!!
comunque le mie argomentazioni te le ho date..
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Natalie

Reg.: 24 Dic 2002
Messaggi: 464
Da: S.pietro (VR)
Inviato: 11-03-2003 08:20  
Eccetto per Cruise (in quanto il nick può ingannare...) concordo pienamente con Ilaria: anche secondo me il film è ricco di spunti interessanti e vorrei fare altri esempi, ma nn posso aggiungere altro perchè ha già detto tutto lei...

Natalie+Apocalypse

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BE OBSCENE!
BE, BE OBSCENE!
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v0xd3I


Reg.: 15 Mar 2003
Messaggi: 6
Da: Tivoli (RM)
Inviato: 15-03-2003 01:35  
Minority report è, come fin troppi film, da fin troppo tempo a questa parte, la solita, tediosa, inconsistente aria fritta. Non puoi pretendere, data una trama che a tratti sfiora il ridicolo, condito tutto l'ambaradan con effetti speciali da videogioco di basso livello, e scritturati un paio di attori famosi per attrarre i pecoroni tipo ilaria78 e natalie nelle sale cinematografiche, che chiunque abbia una certa considerazione dell'arte cinematografica (perchè si, miei cari, è arte... non un videogioco in cui si fa sfoggio di strani giochi di luce e di personaggi che sembrano usciti da una console) giudichi positivamente una pellicola che è una mera operazione commerciale ben summentovata dai nostri comprovati ideali consumistici, che ci portano a ben giudicare una MERDA di film solo perchè sapientemente pubblicizzato. Cosa fare se non limitarsi a riderci su? Se un giorno (come spero) la gente smetterà di andare a vedere quello che gli dicono di vedere, e inizierà a prendere sul serio ciò che, ripeto, è arte, e non un'operazione di marketing, forse ci sarà risparmiato di vedere idolatrato e venerato un film che non vale un centesimo, da persone che, invece di scrivere critiche sui film, dovrebbero continuare a fare i pecoroni con le scarpe di prada.
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rustica progenitae semper villana fuit

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 15-03-2003 09:45  
Per capire quello che sta succedendo adesso nel campo della narrativa cinematografica e non solo trovo degna di nota questa intervist a Ugo Pirro:

Oltre a ricercare nuove sceneggiature, cosa altro si potrebbe fare per migliorare il cinema italiano?

Rinnovare lo stile e le strutture narrative che ormai sono diventate un po’ obsolete. Per esempio tutti i film orientali sono senza back-ground. I personaggi non hanno un passato o comunque non è importante ai fini della storia. Il personaggio è quello che serve in quel momento. Invece il cinema italiano ha bisogno di contestualizzare i suoi personaggi. Che poi alla fine vuol dire enfatizzare. E questo dipende dal fatto che c’è un ritardo nella ricerca di nuove forme espressive. In Italia purtroppo non ci sono maestri in questo senso. Esistono dei casi isolati che però non fanno scuola. Moretti è un regista interessante ma non si può partire dai suoi insegnamenti. Benigni è geniale, ma unico nel suo genere. Invece da un De Sica si poteva apprendere molto di più.

Insomma, ci troviamo di fronte ad un cinema un po’ appiattito. Riesce ancora ad appassionarsi di fronte a un film?

No, non riesco ad appassionarmi molto, anzi, le dirò di più: mi annoio. Certe volte mi distraggo e penso ad un altro film. E’ come se ci fosse uno sdoppiamento. E poi il mio sguardo non è come quello di uno spettatore comune che vede un film nella sua totalità. Per me guardare un film è come vedere una cosa al microscopio, è una deformazione professionale.

A quale regista proporrebbe oggi un suo soggetto?

Questa è una bella domanda. Non ho una risposta. Sono molto incerto, perché non so chi potrebbe accettare un mio lavoro. Vede, qualche anno fa se io proponevo un progetto a Elio Petri, lui lo faceva. Oggi non è più così perché c’è disinteresse da parte del pubblico. La gente non va a vedere i film italiani e questo non dà potere né ai registi né ai produttori.

Sempre ne "I protagonisti" di Altman un personaggio chiede agli sceneggiatori di descrivere le loro opere in sole 25 parole. Lei come risponderebbe?

In Italia c’era chi vendeva la propria sceneggiatura soltanto parlando, cioè vendeva l’idea. Io forse all’inizio avevo una certa capacità di affabulazione. Ora non ho più voglia. Preferisco scrivere, poi magari le mie opere rimangono lì.

Mi sembra un po’ disincantato verso il cinema di oggi.

Si, è così. Anche perché è difficile avere dei dialoghi costruttivi. Io con De Laurentis ci facevo delle grandi litigate. Se avevo una idea buona veniva messa in atto. Se oggi espongo un progetto alla televisione e mi trovo a dover controbattere su qualche punto, il dialogo finisce lì. Si offendono. E non si fa più niente.

Forse una volta si aveva la forza di rischiare di più.

Si, i vecchi produttori erano dei grandi giocatori e non a caso andavano sempre al casinò. E poi avevano la grande capacità di annusare le storie. Di capire quali erano i soggetti che sarebbero potuti piacere anche all’estero. Oggi si pensa soprattutto a riempire il botteghino italiano.

E’ difficile fare cinema oggi?

Si, i giovani hanno sicuramente problemi seri, non sanno a chi rivolgersi. La produzione ha bisogno di coprirsi le spalle perché il mercato non c’è e i rischi sono troppi. Quindi se non c’è un finanziamento statale o la copertura della televisione il film non si fa.

Che progetti ha in futuro?

Sto lavorando a un film tratto da un mio soggetto che si intitola "Persone che scompaiono". Ho pensato ad una situazione televisiva. Ma in maniera critica, ovviamente. Così bisogna fare. E i giovani devono ribellarsi a quelli che sono gli stereotipi.



Lui dice per me guardare un film è come vedere qualcosa al microspopio, ma se la lente non ingrandisce? E mi ricollego sempre a Minority report, non c'è spunto.
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gmgregori

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Inviato: 15-03-2003 09:50  
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non è chiaramente un film indimenticabile,ma non mi è dispiaciuto per niente,forse devo leggere il libro da cui è tratto però...


Scusa Ilaria, ma la corruzzione nelle alte sfere non credi sia stata esaminata e narrata meglio in altri film?
Il braccio violento della...
La conversazione
The insider
Copland
Il cattivo tenente
2022 i sopravvissuti( nessuno l'ha visto, ma è il più vicino futuro che peggio si possa immaginare)
La scorta
Il muro di gomma
il falò delle vanità(con un ottima vena ironica)
E tanti altri?

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